Infatti, almeno un terzo degli alimenti prodotti a livello globale si perde nel percorso che va dal campo al consumatore finale. In Italia, così come negli altri paesi ricchi, è in casa che si spreca di più: oltre 75 i chili di cibo a testa che finiscono ogni anno nella spazzatura, con uno spreco di 500 euro l’anno!
Si tratta di un problema etico ed economico, ma anche ambientale alla luce dell'enorme quantitativo di risorse naturali, gas serra, suolo, energia e fertilizzanti che vengono inutilmente utilizzati per cibo che viene prodotto ma mai mangiato. Ognuno di noi può fare qualcosa per combattere gli sprechi alimentari. Azioni concrete possono essere intraprese in casa o in azienda.
Il WWF mette a disposizione, con una nuova versione in inglese, il “carrello della spesa virtuale” (www.improntawwf.it/carrello), capace di calcolare quante risorse, in termini di impronta idrica e di carbonio, sono necessarie per produrre i cibi - frutta, verdura, carne, pesce, formaggi - che acquistiamo ogni settimana. Alla cassa si riceverà uno “scontrino” con il “prezzo” ambientale delle proprie scelte, monito a ricordarsene ed esserne consapevoli anche quando quello che abbiamo acquistato, con le risorse usate per produrlo e i soldi spesi per acquistarlo, finiscono nella pattumiera.
Maggiori info su www.thinkeatsave.org
Fai la spesa >>