Fare scelte di alimentazione sostenibile ci permette infatti di ridurre il nostro impatto sull'ambiente riducendo il trasporto, la conservazione, aumentando la biodiversità, ecc. ci fa riscoprire i gusti, i sapori, la manualità, la relazione interpersonale (i mercatini degli agricoltori), la convivialità.
Molti italiani, soprattutto i più giovani abituati a cibi standardizzati, avrebbero oramai bisogno di veri e propri laboratori per affinare la propria capacità di analizzare le caratteristiche organolettiche dei prodotti alimentari (consistenze, profumi, sapori), ma è un dato di fatto che un ortaggio o un frutto di stagione, una varietà antica ha profumi e sapori molto più intensi dei propri equivalenti provenienti da serre, monoculture o trasportati per chilometri.
Quante varietà abbiamo perso perché non più coltivate, privando l'ambiente della necessaria ricchezza di biodiversità e il consumatore di una ricchezza di sapori, colori, forme, dimensioni, con il rischio di una monotonia sensoriale.
Un'attività proposta ai bambini che molti adulti dovrebbero riscoprire sono i laboratori del gusto. Per esempio il "sommelier delle mele". Quante varietà di mele conoscete? E quante ne sapreste riconoscere a occhi chiusi?
Potremmo affinare la nostra indagine e cercare le varietà di Ocimum basilicum, il basilico. Esiste la varietà Ocimum basilicum varietà Minimum che è il basilico greco, ha un portamento cespuglioso compatto con foglie molto piccole, verdi ed ovali. L'aroma è di media intensità. E' una varietà che si adatta meglio ai climi freddi; l'Ocimum basilicum varietà Crispum con grandi foglie dalla superficie increspata e dal profumo intenso. E' il basilico più classico che siamo abituati a vedere ed usare; Ocimum basilicum varietà Anise che ha una delicata fragranza di anice.