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Agricoltura urbana e periurbana una strategia per la sicurezza alimentare

L'agricoltura urbana può essere sinteticamente definita come la coltivazione di piante all'interno e intorno alle città. La caratteristica che contraddistingue l’agricoltura urbana dall’agricoltura rurale è che è integrata nel sistema urbano, economico ed ecologico: l'agricoltura urbana è incorporata e interagisce con l'ecosistema urbano.

Nel mondo, circa 800 milioni di persone si occupano di agricoltura urbana, producendo il 15-20% del cibo complessivo.

L’aumento del fenomeno di urbanizzazione è ancor più drammatico nei paesi in via di sviluppo, nei quali il numero di residenti in aree urbane si è quadruplicato dagli anni ‘50. La rapida crescita urbana mina le capacità di approvvigionamento alimentare sia a livello locale sia a livello globale. La globalizzazione della produzione alimentare e la crescente industrializzazione dei sistemi agricoli mina la biodiversità dei nostri sistemi alimentari. I conflitti economici e sociali, l’aumento dei prezzi dell'energia, i cambiamenti climatici, la scarsità o l’inquinamento delle risorse idriche sono tra i fattori che elevano ulteriormente la volatilità delle forniture di cibo e i prezzi, mettendo milioni di persone a rischio, soprattutto nelle aree più povere del pianeta. In ambito urbano, infatti, più che negli ambienti rurali, la mancanza di reddito si traduce direttamente in mancanza di cibo.

Il contributo dell’agricoltura urbana alla sicurezza alimentare e alla nutrizione è probabilmente il suo risvolto più importante. La produzione di cibo in città è in molti casi una risposta dei poveri all’accesso inadeguato e irregolari di cibo, e alla mancanza di potere d'acquisto. La maggior parte delle città nei paesi in via di sviluppo non è in grado di generare opportunità di reddito sufficiente per la popolazione in rapida crescita. La Banca Mondiale stima come circa il 50% dei poveri viva in aree urbane (erano il 25% nel 1988).

Entro il 2020 i paesi in via di sviluppo (Africa, Asia e America Latina) ospiteranno circa il 75% di tutti gli abitanti delle città; si prevede che entro quella data, l'85% dei poveri in America Latina, e circa il 40-45% dei poveri in Africa e in Asia si concentreranno nelle città. La maggior parte delle città nei paesi in via di sviluppo ha grandi difficoltà a fronteggiare questo sviluppo, inclusi problemi come lo smaltimento dei rifiuti urbani e delle acque reflue. Tradizionalmente l'agricoltura urbana fornisce una strategia per ridurre la povertà e l'insicurezza alimentare urbana, migliorando la gestione ambientale delle città. Infatti i costi di approvvigionamento e distribuzione di cibo alle aree urbane, basati sulla produzione agricola e le importazioni, continuano ad aumentare, senza peraltro soddisfare la domanda, soprattutto nelle fasce più povere della popolazione. L'agricoltura urbana contribuisce così allo sviluppo economico locale, alla riduzione della povertà e all'inclusione sociale, delle donne in particolare, nonché per all'inverdimento della città e il riutilizzo produttivo dei rifiuti urbani. L'importanza dell’agricoltura urbana è sempre più riconosciuta dalle organizzazioni internazionali come UNCED (Agenda 21), UNCHS (Habitat), FAO (World Food and Agriculture Organisation), e CGIAR (Consultative Group on International Agricultural Research). 


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