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Ecosistemi città

Una città è un ambiente costruito, un insediamento caratterizzato da elevata densità. I centri urbani sono stati contraddistinti, sin dalle origini, dal “principio di concentrazione”, che ha favorito le interazioni tra gli individui consentendo di ottimizzare gli scambi e la circolazione dell'informazione e delle merci.

Sebbene le aree urbane coprano solo il 4% della superficie in Europa, vi risiede quasi il 75% della popolazione europea. Le città europee costituiscono hotspot di popolazione e attività, determinando pressioni ambientali che si estendono ben oltre i confini del proprio territorio, a causa della richiesta di risorse e delle attività di consumo. Considerando i flussi fisici in entrata e in uscita dai sistemi urbani può essere usato il termine "metabolismo" come metafora per descrivere questi processi di scambio nella città (Wolman, 1965).

La città ha quindi proprio metabolismo il cui mantenimento richiede materia ed energia provenienti dalle aree esterne (talvolta anche molto lontane) ad essa. La città per questo viene considerata, secondo l’ecologo Eugene P. Odum, un ecosistema eterotrofo vale a dire un ecosistema che necessita di input esterni di energia, cibo, acqua e altri materiali e un sistema in cui prevalgono i “consumatori”, i quali utilizzano e decompongono i materiali complessi sintetizzati dagli organismi autotrofi (vegetali). Rispetto ad un ecosistema eterotrofo naturale, la città possiede un metabolismo molto più intenso per unità di area e inoltre non trae energia dal sole ma fa fonti non rinnovabili. La città è inoltre un sistema dissipativo: consuma molta energia e la dissipa sottoforma di calore (che produce l’isola di calore urbana); utilizza risorse alimentari provenienti dagli agroecosistemi esterni per il sostentamento dei cittadini; utilizza grandi quantitativi di acqua per il consumo dei cittadini e per i processi produttivi. Le città producono emissioni solide, liquide e gassose che interessano gli ecosistemi regionali e globali.

Storicamente, le città dovevano essere situate in prossimità di fonti di acqua e suolo fertile. Oggi, le reti di distribuzione globali determinano che possano sorgere in tutto il mondo, anche dove ci sono poche risorse naturali. La frenetica crescita urbana è una tra le principali cause dei cambiamenti ambientali: perdita di terreni agricoli, riscaldamento globale e perdita di biodiversità. Le città consumano due terzi del totale di energia globalmente disponibile e determinano oltre il 70% di delle emissioni di anidride carbonica legate all'energia.

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