Alimentazione e sprechi
Sprechi alimentari: un’emergenza etica, economica ma anche ambientale
In Italia, così come negli altri paesi ricchi, è in casa che si spreca di più: oltre 75 i chili di cibo a testa che finiscono ogni anno nella spazzatura con uno spreco di 500 euro l’anno!
Oggi il mondo sta producendo una quantità di cibo sufficiente per nutrire tutta la sua popolazione, ma paradossalmente quasi un miliardo di persone soffre ancora fame e due miliardi sono malnutrite. Un fattore che contribuisce a questi profondi squilibri è la quantità cibo che viene sprecata. In un mondo di sette miliardi di persone, che supererà i nove miliardi in pochi decenni, sprecare il cibo è assolutamente inaccettabile e illogico dal punto di vista etico, economico e anche ambientale.
Con il cibo “buttato” vanno sprecati anche la terra, l'acqua, i fertilizzanti che sono stati necessari per produrlo, senza contare gli inquinanti e i gas serra rilasciati tanto durante il processo produttivo quanto dal cibo in decomposizione nelle discariche. Il sistema alimentare mondiale ha profonde implicazioni per l'ambiente e produrre cibo che nessuno mangia serve solo a esacerbare le già elevatissime pressioni. È quanto mai urgente ridurre l’uso di risorse naturali e renderlo più efficiente e sostenibile.
Nei paesi in via di sviluppo la quasi totalità delle perdite alimentari è non intenzionale, dovuta a limiti finanziari, infrastrutturali e di commercializzazione. Nei paesi ricchi invece è la parte finale della catena alimentare che ha il ruolo più importante: la distribuzione al dettaglio, che spreca grosse quantità di cibo a causa di standard di qualità che danno troppa importanza all'apparenza e per confusione sulle date di scadenza, e i consumatori, che buttano via il cibo a causa di acquisti eccessivi, modalità di conservazione inappropriate e pasti troppo abbondanti.
Il WWF lavora attivamente per prevenire e ridurre gli sprechi alimentari in tutti i settori, pubblici e privati. Ridurre gli sprechi di cibo avrebbe effetti positivi sul cambiamento climatico, sulla perdita di biodiversità, sul sovra sfruttamento delle risorse idriche, sull’inquinamento, sul degrado del suolo.
Il WWF è partner della campagna Think.Eat.Save, l’iniziativa dell’UNEP e della FAO per ridurre l’impronta ecologica del sistema alimentare.