Alimentazione e società
"Un altro luogo comune che intendiamo sfatare è la necessità di ricorrere agli OGM per dare più cibo agli affamati. Le nostre ricerche dimostrano che le piccole fattorie che vivono di biodiversità producono di più; proteggere la biodiversità è la soluzione più efficace al problema della fame. La biodiversità è il gusto della Terra"
Vandana Shiva, Il gusto della terra, 2005
L'alimentazione è la risorsa primaria delle società: elemento legato alla sopravvivenza ma anche al benessere, alla ritualità, al gusto, costituisce il fattore fondamentale delle basi dello sviluppo nonché il primo legame con la terra. Per questo il WWF ritiene che l'alimentazione rappresenti un tema principale del suo Programma, strumento di azione per perseguire insieme sviluppo ambientalmente sostenibile ed equità.
Il rapporto con il cibo rappresenta una delle chiavi di lettura fondamentali della storia delle società umane. A lungo poco considerata nelle discipline accademiche, la relazione con il cibo (e l'alimentazione in generale) ha assunto un'importanza sempre maggiore dal punto di vista culturale, economico, sociale e individuale, con particolari connessioni con il tema della salute e dell'ambiente. Fino al secondo dopoguerra, ad esempio, in Italia i prodotti alimentari rappresentavano la percentuale più rilevante della spesa domestica, sebbene tale indicatore per vari motivi sia andato diminuendo fino a tempi recenti. E d'altra parte, la mancanza di cibo, la fame (e la malnutrizione), costituiscono ancora oggi nel mondo il problema primario più diffuso di causa di mortalità, nonostante tutti i successi scientifici e tecnologici.
L'alimentazione inoltre risulta fortemente legata all'agricoltura e alla conservazione, commercializzazione e consumo dei prodotti rendendo così evidente la dimensione mondiale, economica e pertanto politica delle scelte in quest'ambito. Alla scala mondiale, sebbene il 38% delle terre siano classificate a carattere agricolo, meno di un terzo di tali superfici vengono coltivate: per ogni abitante, si registrano 0,83 ettari di terra agricola e 0,25 di terra coltivata (PÉREZ-VITORIA, 2007, p. 33).
La problematica della produzione e del consumo dei prodotti alimentari ha una notevolissima rilevanza ed è molto complessa: riguarda in primo luogo il fallimento del modello economico attuale e legato a questo, l'inerzia al cambiamento rispetto all'agricoltura industriale, in una situazione che è fortemente marcata da dinamiche esogene (mercato globale dei prodotti alimentari e fondiario, contributi europei, etc) che costituiscono attualmente una sorta di 'gabbia' alla quale risulta difficile se non impossibile sottrarsi.
Non vi sono quindi soluzioni univoche, corrette e con effetti sul breve periodo: il WWF indica dei percorsi, da anni, unendosi anche ad altri soggetti che stanno lavorando in questa direzione e portando questi temi in varie sedi, da quelle istituzionali al mondo delle imprese, dai gruppi attivi di cittadini ai G8. Si vedano le buone pratiche di ri-costruzione di comunità urbane e rurali, di Gruppi di Acquisto Solidale, di orti e giardini condivisi (LINK A PARTI DA SVILUPPARE). Si segnala inoltre la partecipazione del WWF Italia alla Coalizione italiana contro la povertà (GLOBAL CALL TO ACTION AGAINST POVERTY, LINK http://www.gcap.it/)
Il cibo rappresenta oggi un'opportunità per riannodare il legame con la terra, costituendo un'ottima occasione di superare il dualismo cultura/natura nella dimensione vitale dell'alimentarsi, del rispetto e della consapevolezza e, infine, del gusto/piacere/rito che in esso le società individuano.
Fonti: VANDANA SHIVA, "Il gusto della Terra", prefazione, Petrini C. e Padovani G., Slow Food Revolution, Rizzoli, Milano, 2005; PÉREZ-VITORIA S., Il ritorno dei contadini, TerraTerra, Jaca Book, Milano, 2007.