L'etichettatura informa il consumatore sul prodotto alimentare che sta acquistando, consentendogli in tal modo di effettuare una scelta libera, consapevole e informata. L'etichettatura permette al consumatore di ottenere informazioni anche su come evitare specifici effetti nocivi per la salute che possono essere provocati da certi alimenti. Il consumatore dovrebbe trovare nell'etichetta un "alleato" che gli permetta di scegliere il prodotto più corrispondente alle proprie esigenze
Lo scopo dell'etichetta, secondo la Direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, è informare il consumatore su: nome di chi vende il prodotto, lista degli ingredienti, quantità di certi ingredienti, quantità netta, data di scadenza, grado alcolico delle bevande, indicazioni sull'uso e la conservazione del prodotto, nome e indirizzo del produttore, confezionatore o venditore in europa, lotto, luogo di provenienza. Secondo questa nuova norma le etichette dovranno includere obbligatoriamente anche informazioni quali il contenuto di grassi acidi trans, le informazioni nutrizionali (il contenuto energetico, le quantità di grasso, i grassi saturi, i carboidrati, gli zuccheri, le proteine e i Sali indicati per 100 g o 100 ml). Il paese di provenienza, già obbligatorio per alcuni tipi di prodotti (come la carne di manzo, il miele, l'olio d'oliva, la frutta fresca e i legumi) sarà esteso anche alla carne di maiale, di pecora, di capra e di pollo; nell'etichetta sarà presente il paese di provenienza anche per carne, pollo e pesce quando sono utilizzati come ingredienti. Oltre alle informazioni previste per legge, i produttori sono liberi di fornire qualsiasi altra informazione, purché sia accurata e non induca in errore il consumatore.
L'etichetta non deve invece: indurre in errore il consumatore (sulle caratteristiche del prodotto, ossia sulla natura, sull'identità, sulla qualità, sulla composizione, sulla quantità, sulla provenienza, sul modo di lavorazione o fabbricazione del prodotto stesso), evidenziare determinate caratteristiche come peculiari, quando tutti i prodotti alimentari di natura analoga le possiedono, attribuire all'alimento proprietà idonee a prevenire e/o curare malattie ovvero accennare a proprietà farmacologiche.
Sull'etichetta tutti gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente di quantità presente nel prodotto, in altre parole il primo ingrediente è più abbondante del secondo che a sua volta è più abbondante del terzo e così via. Si deve fare attenzione, allora, alla posizione degli ingredienti più pregiati e di quelli da consumare con moderazione per la salute. Se, per esempio, nell'etichetta di due dolci l'ordine di olio extra vergine di oliva e margarina è invertito, è meglio scegliere quel prodotto in cui l'olio extra vergine di oliva compare per primo. Se nell'etichetta del medesimo dolce il primo posto è occupato dallo zucchero, possiamo subito capire che è costituito più di zucchero che di farina (il diabete infantile è in continua crescita). Specificamente per grassi e zuccheri alcune aziende usano un trucco: dividono la quantità totale, per esempio degli zuccheri, in forme differenti (tipo malto d'orzo, sciroppo di glucosio o di mais) così da poterli mettere in ordine diverso e farne sembrare minore il contenuto totale. Le etichette quindi vanno sapute interpretare.
Gli ingredienti in generale devono essere indicati col loro nome specifico solo per alcuni può essere indicato il solo nome "generico" della categoria di appartenenza (oli vegetali o animali, grassi vegetali o animali, zuccheri, etc). Quando un ingrediente è richiamato nella denominazione del prodotto (per es. "minestra di pomodoro") o è messo in rilievo nell'etichettatura con parole o immagini (per es., "con mirtilli") o se l'ingrediente è essenziali per caratterizzare un prodotto alimentare, in questi casi è obbligatorio che, di quell'ingrediente, sia indicata la quantità (in percentuale).
Tra gli ingredienti sono compresi gli additivi (coloranti, conservanti, antiossidanti, emulsionanti, addensanti, ecc.) che vengono descritti con il nome della categoria, il nome specifico o la sigla E seguita dal numero di identificazione stabilito dall'Unione Europea (es. antiossidante: acido L-ascorbico o E 300, Esaltatori di sapidità: Glutammato monopodico o E621, aggiunto minestre, salse e salsicce, Dolcificanti: Aspartame o E951, saccarina o E954, etc.). Le sostanze aromatizzanti vengono designate in etichetta come "aromi naturali" o "aromi" (di origine sintetica).
Occhio alla scadenza: la dicitura "da consumarsi preferibilmente entro...", usato per prodotti che possono essere conservati più a lungo (pasta, riso, spezie) indica la data di preferibile consumo (o termine minimo di conservazione) fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue specifiche proprietà in adeguate condizioni di conservazione. Non è pericoloso consumare un prodotto dopo la data indicata, ma l'alimento può aver perso sapore e consistenza. La dicitura "da consumarsi entro il..." indica il termine perentorio entro il quale il prodotto deve essere consumato ed è obbligatoria per i prodotti altamente deperibili dal punto di vista microbiologico (latte e derivati, uova).
L'indicazione del termine minimo di conservazione non è richiesta per alcune categorie di prodotti: li ortofrutticoli freschi non trattati, i prodotti della panetteria e della pasticceria consumati normalmente entro le 24 ore successive alla fabbricazione, l'aceto, il sale da cucina, gli zuccheri allo stato solido, i vini e le bevande con un contenuto di alcol pari o superiore al 10% in volume, le gomme da masticare e pochi altri prodotti.
L'uso del termine "biologico" sulle etichette è sottoposto a una rigorosa normativa comunitaria. La denominazione è permessa soltanto con riferimento a metodi specifici di produzione alimentare conformi a standard elevati di protezione dell'ambiente e di benessere degli animali. Il logo europeo "agricoltura biologica regime di controllo CE" può essere usato dai produttori che rispettano i requisiti richiesti.
L'indicazione sull'etichetta sulla presenza di organismi geneticamente modificati (OGM)" è obbligatoria per i prodotti che hanno un contenuto di OGM superiore allo 0,9%. Tutte le sostanze di origine OGM devono essere indicate nell'elenco degli ingredienti con la dicitura "geneticamente modificato".
Ma ci sono tante informazioni che a tutt'oggi le etichette non forniscono e riguardano principalmente la presenza dei contaminanti ambientali.