Negli ultimi anni, per andare incontro alla domanda del settore alimentare si è verificato un notevole sviluppo e incremento negli imballaggi con l'utilizzo di differenti tipi additivi, per migliorare le prestazioni dei materiali, e l'introduzione di numerosi materiali sintetici, per il loro basso costo e la loro versatilità.
Tuttavia, l'imballaggio può rappresentare una sorgente di contaminazione a causa della migrazione di sostanze chimiche dai materiali dell'imballaggio stesso all'alimento con cui sono in contatto. Negli anni sono state condotte numerose analisi sul tema, in particolare sul trasferimento degli additivi (es. agenti, ritardanti di fiamma), dei residui (es. il cloruro di vinile monomero utilizzato per la produzione del PVC) e dei prodotti di neoformazione (che derivano dalla decomposizione spontanea dei materiali o dalla reazione tra i costituenti del materiale o degli additivi) in particolare volte a chiarire il meccanismo della migrazione, i fattori che la influenzano e a conoscere il comportamento e la tossicità di ciascun agente migrante. La migrazione delle sostanze dai materiali d'imballaggio può incidere sulla sicurezza dell'alimento.
La conoscenza del comportamento e del quadro di tossicità delle sostanze capaci di migrare permette di stabilire il rischio per la salute umana e di fissare i limiti di migrazione e le condizioni di impiego di una certa sostanza.