Il bambù è veramente così ecosostenibile?
Il bambù piace a tutti, soprattutto ai panda, anche se non sono capaci di digerirlo completamente. Forse anche loro sono attenti all’ambiente? Essere ecosostenibili significa cambiare alcune abitudini, anche quelle più piccole e scontate, come lavarsi i denti. Da un po’ di tempo hanno preso piede gli spazzolini in bambù, come alternativa al normale spazzolino da denti composto da plastica non-riciclabile. Cominciamo a vederlo ovunque, in tutti i supermercati e in tutti i siti di e-commerce. Ci troviamo di fronte a una moda o a una vera alternativa ecosostenibile?
Dove nasce il bambù
Il bambù è a chilometro zero? Non proprio: quasi sempre, il bambù ha origine in Asia. Di conseguenza la maggior parte dei prodotti in bambù proviene da molti chilometri di distanza. Tuttavia, negli ultimi tempi, grazie alla crescente richiesta di accessori fatti con questo materiale, si cominciano a vedere alcuni bambuseti anche in Italia. Infatti, questa graminacea (non preoccupatevi, non vi farà starnutire!) è in grado di sopravvivere a diversi climi: da quello più umido a diversi gradi sottozero.
Ognuno ha i suoi tempi
In Italia si usa molto il legno di Rovere, che impiega mediamente 80 anni per ricrescere. Il bambù, invece, impiega circa 5 anni, rientrando così nella definizione di pianta rinnovabile. Il bambù cresce molto velocemente, fino a 3 metri al giorno: talmente veloce che, ogni tanto, capita che diventi infestante. Dunque, utilizzarlo, in questi casi è soltanto un beneficio!
Ognuno ha i suoi tempi
Come già accennato, il bambù fa parte della famiglia delle Graminacee: dunque, è un’erba. Oltre a crescere molto velocemente, il bambù non ha bisogno di coltivazioni intensive, poiché si sviluppa autonomamente. Per questo il bambù è disponibile in grandissime quantità, apportando soltanto benefici: assorbe una quantità di anidride carbonica più alta rispetto ad altre specie (fino a 40 volte in più!) e rilascia più ossigeno.
Ma veniamo a noi
Un semplice spazzolino di plastica impiega circa 500 anni per decomporsi completamente, così come per le capsule del caffè e i pannolini. Secondo il National Geographic negli Stati Uniti ogni anno vengono gettati più di un miliardo di spazzolini: una striscia di plastica che riesce a fare il giro della Terra per ben quattro volte.
Spesso si commette l’errore di gettare lo spazzolino nel bidone della plastica, anche se in realtà non è riciclabile, a causa del mix di plastiche da cui è composto. Insomma, non è una soluzione per nulla sostenibile.
Dove finisce la plastica
Spesso capita che i rifiuti finiscano nel mare o nell’ambiente. Con il tempo possono frammentarsi, creando dei piccolissimi residui di plastica che vengono ingeriti dalla fauna marina. Secondo il WWf,” nel 2016 sono finite nel Mediterraneo quasi 53 mila tonnellate di rifiuti di plastica.
Let’s change!
Abbiamo visto le innumerevoli proprietà del bambù: sembra ragionevole voler provare uno spazzolino ecosostenibile come quello in bambù! Possiamo trovarlo veramente dappertutto, anche al supermercato. Vi consigliamo di dare un’occhiata qui.
Una precisazione
Le setole dello spazzolino in bambù sono fatte di nylon. Non ci sono molte alternative al nylon, poiché le setole devono essere realizzate con un materiale adatto ai nostri denti. Viene utilizzato il nylon 6, che riesce a decomporsi in tempi brevi. Alcune aziende utilizzano il nylon 4 biodegradabile, evitando l’uso di setole animali o sostanze tossiche.
Per essere veramente ecologici dobbiamo imparare a smaltire questi spazzolini correttamente: le setole vanno rimosse (basta utilizzare una pinzetta) e gettate nell’indifferenziata, il manico dello spazzolino va nell’umido. Ed entro 6 mesi il nostro bambù si sarà decomposto completamente!
Com’è fatto un buon spazzolino in bambù
La testina deve essere piccola, per poter raggiungere senza problemi tutti i denti. Le setole devono essere morbide: dovranno rimuovere la placca da denti e gengive, evitando di causare irritazioni. Infine, il manico deve essere ergonomico, per permettere una buona impugnatura e facilitare lo spazzolamento dei denti.
Packaging
Attenzione al packaging: la maggior parte dei prodotti in commercio utilizza materiali biodegradabili e privi di plastica. Tuttavia, le eccezioni esistono. Dunque, il nostro compito, durante la scelta di uno spazzolino adatto alle nostre esigenze, sarà quello di assicurarci che la confezione rispecchi le nostre scelte sostenibili
E dopo?
Uno spazzolino in bambù non è per sempre. Bisogna cambiarlo ogni 3 mesi, come suggerisce la maggior parte dei dentisti. Questo vuol dire che ognuno di noi, nell’arco della propria vita, utilizzerà circa 300 spazzolini! Ma è davvero necessario sbarazzarcene subito? Ecosostenibilità è anche creatività!
- Utilizziamolo come pennello per dipingere;
- Possiamo pulire il piano cottura, se ci sono punti che sembrano impossibili da pulire;
- Possiamo utilizzarlo per pettinarci le sopracciglia (o i baby hair);
- E ancora: possiamo far brillare i rubinetti di bagno e cucina;
- Se avete un orto, lo spazzolino di bambù può essere utilizzato come etichetta per segnare il nome delle piantine!
Per concludere
Dunque, come abbiamo potuto vedere, lo spazzolino in bambù è certamente una soluzione migliore rispetto al tradizionale spazzolino di plastica non riciclabile! Anzi, potrebbe essere una delle soluzioni più sostenibili che possiamo adottare. Ma per essere realmente ecologicib ed ecosostenibili, ricordiamoci di alcune semplici azioni, come chiudere l’acqua del rubinetto mentre ci spazzoliamo i denti o smaltire correttamente lo spazzolino.