Emissioni dalla produzione di carne

LA RICETTA PER SALVARE IL PIANETA? RIDURRE DRASTICAMENTE I CONSUMI DI CARNE E LATTICINI
Serve un cambiamento della dieta per salvare il Pianeta dalle conseguenze più gravi del riscaldamento climatico, dalla fame e dalla penuria di acqua e di combustibili fossili.
È ormai accertato dalla comunità scientifica internazionale che la produzione industriale di carne ha un impatto maggiore sull’ambiente rispetto ad altri prodotti di derivazione vegetale, sia per quel che riguarda il cambiamento climatico sia per la scarsità idrica, ed è inoltre tra le principali cause di deforestazione, erosione del suolo, inquinamento dell’aria e dell’acqua, perdita di biodiversità, ingiustizia sociale e diffusione delle malattie. Secondo la FAO (2010) oggi si producono oltre 290 milioni di tonnellate di carne, di cui 65 milioni sono di carne bovina.
Ecco qualche numero per valutare l’impatto ambientale di alcune scelte alimentari: per ogni kg di carne di maiale e pollame si produce una quota variabile che va dai 3,2 ai 4,6 chilogrammi di anidride carbonica equivalente (kg CO2eq), per ogni kg di filetto di manzo si arriva fino a 60 kg di CO2eq. Non solo, ma per produrre un kg di carne di pollo sono necessari circa 4.300 litri di acqua, circa 6.000 per un kg di carne di maiale e 15.500 litri per un kg di carne bovina. Relativamente all’impatto ambientale, la sostituzione del filetto di manzo con altre fonti proteiche di origine vegetale come i legumi ridurrebbe il riscaldamento globale potenziale di un 80%. Senza considerare il risparmio di acqua, visto che il consumo di acqua per kg di verdure è sensibilmente più basso.